Spifferi freddi nel weekend al sud, ma guardate cosa potrebbe succedere la prossima settimana

Quando l’alta pressione ci si mette, lo sappiamo tutti, l’atmosfera si blocca e lascia ben poco spazio ad uno svolgimento regolare del tempo. In questo caso però il nostro anticiclone, non ha fatto i conti con l’oste, ossia con il lobo canadese del vortice polare. Quest’ultimo, estremamente profondo ed esteso a tutta l’area nord-americana e nord-atlantica, tenderà a spostare il suo raggio d’azione in pieno oceano. In questo modo l’onda anticiclonica, attualmente estesa proprio lungo i meridiani atlantici, verrà proiettata molto a nord, fino a oltrepassare con il suo vertice la penisola Scandinava e proporrà quindi il distacco di un primo, modesto nucleo freddo destinato nel weekend al nostro Meridione.

E qui arriva il “bello”: una volta giunta sul nord Europa, la cresta dell’onda anticiclonica, assumendo una forma molto allungata, analogamente a quella di un’onda del mare molto alta prossima alla spiaggia, finirà per diventare instabile. Questo processo causerà la rottura dell’onda stessa con ricaduta sulla Russia. Si realizzerà pertanto un ponte anticiclonico tra il basso Atlantico e la Russia attraverso il nord Europa. Se l’aria mite risalirà, attraverso questo ponte, fin quasi alla Siberia, proprio dalla Siberia, sulla corsia opposta, aria molto fredda inizierà a trafilare verso ovest e, guidata dal bordo meridionale dello stesso anticiclone, potrebbe irrompere sul Mediterraneo causando la prossima settimana una ondata di freddo da est di una certa intensità, anche sull’Italia. Il target individuato dalla modellistica numerica pare compreso tra il 5-6 e il 10-12 di febbraio.

Una doverosa precisazione: quanto vi abbiamo esposto non è il risultato di una sola corsa modellistica (in tal caso l’attendibilità sarebbe bassa e lo scenario di scarso valore prognostico) ma dell‘insieme di 50 corse parallele, valutate tramite un apposito indice di affidabilità, il che conferisce all’insieme dello scenario descritto una validità non trascurabile. Dunque, gettato il sasso, non dobbiamo ora fare altro che attendere gli eventi alla luce delle nuove elaborazioni numeriche che usciranno nei prossimi giorni, fino ad inquadrare con un ragionevole margine di attendibilità questo interessante passaggio che l’inverno sembra prepararci. Ovviamente non potete mancare ai prossimi aggiornamenti che vi forniremo regolarmente su questo sito.

Luca Angelini