Ennesima tempesta di neve in atto sul nord-est di Canada e USA. Cosa c’entra con il tempo italiano, e ancor più, con quello delle nostre regioni meridionali?
Osserviamo attentamente la figura qui a fianco riprodotta: partendo dal presupposto che l’atmosfera, esattamente come un fluido, mostra soluzione di continuità lungo l’emisfero, dobbiamo osservare che, in questo frangente, sussiste la concreta possibilità che il nocciolo depressionario canadese possa finire per sganciarsi e, dopo aver rasentato il Circolo Polare Artico raccogliendo una buona dose di aria molto fredda, approdare sui suoli europei in direzione del Balcani tra l’8 e il 10 febbraio prossimi.
Questo sarebbe il disegno generale, evidenziato dalle elaborazioni numeriche, disegno che abbiamo scomposto e analizzato in chiave probabilistica per comprendere quali conseguenze potrebbe recare sul tempo di casa nostra nel corso all’inizio della prossima settimana.
In via sinottica, ponendoci come scadenza temporale le prossime 24-48 ore, notiamo che il lobo canadese del vortice polare, impegnato a sfogare l’ennesima ondata di gelo invernale sugli States orientali, tenderà a scindersi in due nuclei distinti di vorticità: una parte (pallino rosso n.2) andrà alla deriva dell’Atlantico centrale e cercherà addirittura di oltrepassare il muro anticiclonico delle Azzorre, ben eretto in pieno oceano, un’altra parte (pallino rosso n.1) scivolerà appunto con traiettoria polare, tornando poi verso le basse latitudini europee a valle dell’asse anticiclonico.
Ora, quel che a noi importa è senz’altro la massa di aria fredda che quest’ultimo vortice attingerà nel corso del suo viaggio e che poi rilascerà in scia al suo passaggio. Proprio la sua traiettoria all’ingresso sui cieli nord-europei risulta al momento alquanto incerta, come si evince dalla seconda figura (qui a fianco) ma con maggior probabilità si stenderà con il suo asse maggiore al traverso della regione balcanica.
L‘Italia pertanto verrebbe coinvolta solo parzialmente, con il contraccolpo freddo che parrebbe invitato a fare “il pelo” alle nostre regioni orientali e meridionali. Le elaborazioni d’ensemble (vedi figura in basso) mostrano uno scenario medio che, conferma il drastico quantunque temporaneo calo termico che si potrebbe registrare su questi settori dell’Italia, già a partire dal 7-8 febbraio, ma soprattutto tra il 9 e il 10 febbraio.
Lo stesso grafico, mostra anche la possibilità, tutt’altro che remota, che a questo tonfo delle temperature (fino a 4-5°C sotto la media del periodo) si possa accompagnare anche l’inserimento di nuvolosità e precipitazioni. Qualora queste ultime effettivamente si verificassero (al momento la probabilità non supera il 30-35%), potrebbero manifestarsi a carattere nevoso a quote molto basse e, in alcuni casi (come sovente accade in queste circostanze) addirittura lungo pianure e litorali lungo l’Adriatico e nell’immediato entroterra siculo settentrionale.
Ok, il dado è tratto, ma 120 ore di distanza, con in più una perturbazione di tutto rispetto pronta a far sua l’Italia nelle prossime ore, associata a tutte le conseguenze del caso, il consiglio è senz’altro quello di prender atto in via orientativa di quanto descritto. Nel corso dei prossimi giorni, torneremo senz’altro sull’argomento e, alla luce delle più recenti elaborazioni numeriche, saremo in grado di confermare o meno quanto anticipato e di corroborare con maggior attendibilità e dettaglio le conseguenze ipotizzate.
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Luca Angelini
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