Il TEMPO della prossima settimana, un nodo ancora tutto da sciogliere

Chi prima arriva, male alloggia. Nel complesso procedimento che comporta una previsione meteorologica funziona proprio così, al contrario di tutto il resto, dove chi anela ad arrivare per primo, è soggetto ad elevati margini di errore. Ecco allora che, in taluni casi, come quello che comprende la possibile evoluzione del tempo per la prossima settimana, è bene procedere in punta di piedi. Perchè?

La figura che vi propongo in alto nell’articolo ce lo spiega senza troppi giri di parole: i margini di errori, che possiamo dedurre dalla scala graduata posta a destra della figura, sono elevati. Lungo l’emisfero è in atto il cambio stagionale. L’atmosfera sta mutando l’assetto generale e da condizioni estive si va portando verso condizioni più autunnali. Lo si deduce anche dalla complessità dello scenario alla scala sinottica che individua diverse strutture atmosferiche che si accavallano l’un l’altra sotto lo sforzo teso a recuperare quanto prima il nuovo stato di equilibrio.

Tra tutte possiamo comunque individuare due strutture dominanti che sono la vasta area depressionaria sul nord dell’Atlantico e l’altra sulla Russia europea. Nel mezzo un diaframma di alta pressione che si espande e si ritrae a fasi alterne ponendo i suoi massimi in posizione anomala a ridosso della regione Scandinava. In questo modo l’Italia seguiterà a venire interessata da correnti fresche e a tratti anche instabili.

Una instabilità che si potrà ripresentare ancora nei prossimi giorni, in un contesto che vedrà alternarsi giornate più soleggiate (giovedì 22, venerdì 23, domenica 25) ad altre più incerte (sabato 24, lunedì 26 settembre). Per quanto riguarda il fine settimana abbiamo anticipato qualche nota in questo approfondimento, il quale verrà necessariamente riaggiornato nelle prossime ore, data appunto la rapida evoluzione degli eventi.

Concludo invitandovi a porre l’attenzione su quella massiccia struttura di alta pressione bene evidente sull’Atlantico in direzione della penisola Iberica. Secondo quanto calcolato dalla modellistica numerica questa figura, pur non entrando direttamente sul Mediterraneo (almeno in un primo tempo), potrebbe aver comunque voce in capitolo e riuscire ad interferire indirettamente (non necessariamente portando stabilità atmosferica) anche sul tempo di casa nostra a partire dalla fine di settembre. Sarà nostra cura seguirne passo passo le mosse e individuare le possibili conseguenze sull’evoluzione meteo di inizio ottobre.

Luca Angelini

Il TEMPO della prossima settimana, un nodo ancora tutto da sciogliere

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