Iniziamo con una breve analisi della carta in quota (mappa qui a fianco, centrata per l’alba di giovedì) per evidenziare in modo semplice e intuitivo le pedine atmosferiche coinvolte nell’evoluzione meteorologica dei prossimi tre giorni: si nota subito una saccatura di origine polare che, costretta ad ovest dall’alta pressione delle Azzorre e a levante da un’anticiclone sull’Europa dell’est, va a svilupparsi lungo i meridiani centrali europei sino a raggiungere il nord Africa.
Il rinforzo dell’anticiclone delle Azzorre e la successiva espansione verso Francia e Inghilterra porrà in essere un’accelerazione del flusso portante oltre il 50°parallelo (frecce gialle). In questo modo la saccatura sarà costretta a rilasciare un minimo secondario (cut-off) che si porterà giovedì dal golfo Ligure verso Corsica e Sardegna. Proseguirà quindi la sua corsa venerdì sul Tirreno poi dovrebbe arenarsi a cavallo delle nostre regioni centrali, tentando di agganciare sabato l’Adriatico. La perturbazione associata (vedi seconda immagine a destra) subirà pertanto una vistosa ondulazione che complicherà le cose un po’ per tutti.
In questo modo si andrà infatti evolvendo un peggioramento a doppio corpo: in una prima fase (mercoledì) verranno interessate soprattutto le regioni settentrionali (non tutte), mentre nella seconda fase l’asse delle piogge si sposterà anche al sud del Po e andrà poi a coinvolgere soprattutto centro e sud peninsulare. Per quanto detto possiamo quindi iniziare a stilare un utile schema previsionale, che può essere riassunto come segue.
MERCOLEDI 20 il grosso del maltempo è atteso sulle regioni alpine e prealpine centro orientali (Lombardia e Triveneto), dove alta sarà la probabilità di rovesci e temporali. Quota neve in calo sulle Alpi fino a 2.000-2.200 metri.Non si esclude qualche rovescio (soprattutto pomeridiano) sull’Appennino Ligure e sui settori di confine tra Romagna, Toscana, Umbria e Marche. Scaldata al sud con qualche punta massima fino a 30 gradi.
GIOVEDI 21 la perturbazione raggiunge il centro dove, pur indebolendosi, riuscirà comunque a recare alcuni rovesci, specie nella notte sulla Sardegna e in mattinata sul settore peninsulare, in successivo trasferimento verso la Campania. Ancora forte instabilità al settentrione dove il rischio di precipitazioni, al mattino concentrato soprattutto sulle zone alpine, tenderà a coinvolgere tutti i settori. Quota neve intorno 2.000 metri sulle Alpi. Temperature in calo al centro. Nel frattempo si completa il processo di cut-off descritto sopra quindi…
VENERDI 22 dovrebbe essere la giornata peggiore, in termini di estensione e di carico piovoso. Le uniche zone che potrebbero rimanere in tutto o in parte esclude saranno la Sicilia, la Calabria e l’estremo sud della Puglia (particolari che necessitano di conferme). Temperature in calo al sud.
Luca Angelini
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