Un piccolo nocciolo di aria fresca in quota, alimentato da sufficiente vorticità e tanto caldo accumulato negli strati inferiori dell’atmosfera possono fornire l’innesco a fenomeni temporaleschi di particolare severità. L’aria fresca, più pesante della calda, tende a portarsi per gravità verso il basso, scalzando in questo modo lo zoccolo caldo-umido che giace in particolare sui nostri mari. L’aria umida si solleva in blocco e viene catturata dalla vorticità, ossia da un qualcosa che possiamo immaginare come un mulinello di vento che ruota su sè stesso aspirando aria dal basso.
Tutto questo meccanismo sembra incastrarsi a regola d’arte nelle prossime 72 ore, alloquando il nostro vortice si porterà sul Tirreno centro-meridionale, per poi tuffarsi sullo Ionio.
Osservando attentamente il materiale modellistico, si nota che nel suo tragitto sul Tirreno, il nostro sistema depressionario non cede geopotenziale, ossia non si indebolisce, ma la sua temperatura interna aumenta. Cosa può voler significare? Indubbiamente la possibilità che alle caratteristiche termodinamiche descritte in apertura articolo, si sommi anche una componente convettiva molto profonda. La condensazione imponente delle masse nuvolose che si snodano attorno al vortice cedono all’atmosfera un calore noto come calore latente, una quantità che solitamente è poco rilevante ai fini della trattazione sinottica ma che in casi particolari suggerisce che sarà il mare caldo a innestare una marcia in più ai temporali attesi tra domani(martedì) e mercoledì.
Invitiamo a porre la dovuta attenzione soprattutto alla Sicilia e alla Calabria, che verranno attraversate in pieno da questo mini ciclone, ma anche alle coste della Campania, investite dalle masse nuvolose tangenti il sistema. Insomma per farla breve: tra martedì e mercoledì sulle regioni menzionate si prevede la possibilità di fenomeni temporaleschi anche severi, anche a carattere di nubifragio, con cumulate piovose notevoli e certamente superiori alla media della pioggia che dovrebbe cadere in questo periodo. Da tenere presente che, di sponda, potrebbero rientrare anche le regioni del medio versante adriatico, in questo caso per parziale contributo orografico.
Qualora l’ipotesi stesa in questo approfondimento trovasse riscontro anche nei prossimi aggiornamenti, interverrà la Protezione Civile a diramare apposito bollettino d’allerta.
Luca Angelini
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