Con l’ultimo blocco di aria fredda sopraggiunto dalla Scandinavia, si chiude il lungo treno di aria polare che si è avvicendato sull’Italia, caratterizzando le condizioni atmosferiche delle ultime tre settimane. Le correnti portanti in ogni caso, rimangono fortemente ondulate, in virtù del blocco anticiclonico atlantico.
Quest’ultimo, nell’ultima decade di gennaio si era posizionato inizialmente a 60 gradi ovest, ovvero al largo delle coste orientali americane, salvo poi spostarsi lentamente verso est. La scorsa settimana lo abbiamo apprezzato a 20 gradi ovest, ovvero al largo delle coste occidentali europee, ma la sua inclinazione a farsi sempre più ad est si è andata concretizzandosi con i ripetuti tilting dell’asse che pian piano hanno guadagnato i cieli del Regno Unito.
Nei prossimi giorni lo ritroveremo ben centrato sulla Mitteleuropa, con contestuale coinvolgimento anche del Mediterraneo e dell’Italia.
Ne deriva pertanto una generale stabilizzazione atmosferica a partire da martedì 10, condizione che perdurerà probabilmente sino a tutto giovedì 12. L’alta pressione come potete notare, in questa prima fase non sembra aver radici ben piantate, anche perchè da ovest la pressione imposta dalla ripartenza del vortice canadese, farà in modo di mandare il ciclope del bel tempo a spegnersi sull’Europa orientale.
Lo stesso canadese però, finirà per mandare in avanscoperta verso ‘Atlantico centrale una sua ancella che nel corso del prossimo weekend aggancerà un vecchio centro di bassa pressione, lo riassorbirà e raggiungerà il Mediterraneo dalla via atlantica, determinando un generale cedimento del geopotenziale e dunque un peggioramento delle condizioni atmosferiche anche sull’Italia, peggioramento che, al momento, non sembrerebbe disposto a dispensare ulteriori nevicate sino a quote di pianura, ad eccezione forse del Piemonte.
Avremo naturalmente modo di riparlarne nei tempi corretti, con l’ausilio di prodotti numerici adeguati.
Luca Angelini
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