
Qui si rischia il risveglio vegetativo anticipato. Si è vero, siamo da poco usciti da una fase fredda durata circa una settimana (ma questo “dovrebbe” far parte del clima invernale anche se forse non siamo più abituati), ma le temperature miti di questi giorni sono davvero eccessive. I valori infatti sono mediamente 5°C al di sopra della norma climatologica e, secondo le carte a nostra disposizione, tali rimarranno ancora per diversi giorni. Quando dunque si potrebbe tornare a respirare aria un po’ più normale?
Se prendiamo in esame il consueto grafico d’insieme (vedi figura), possiamo notare che solo alla fine della prossima settimana (dopo il 24-25 febbraio) si potrebbe verificare un cambiamento della massa d’aria. Il tramonto dell’anticiclone, testimoniato dal calo della pressione che si attuerà proprio in quei giorni, potrebbe quindi accompagnarsi ad un rientro dei parametri meteorologici nella normalità.
C’è solo un problema: come potete voi stessi constatare dal medesimo grafico, non appena inizierà la discesa delle temperature, il segnale previsionale si perde e il ventaglio delle 30 previsioni calcolate dal modello di nostro riferimento si apre rendendo tutto più complicato e poco affidabile. Questo dipende dal fatto che molto probabilmente verremo affiancati da una circolazione di bassa pressione che, a seconda della sua esatta collocazione (al momento non prevedibile), potrebbe inviare sull’Italia aria mite (se il suo centro si troverà ad ovest rispetto a noi) oppure fredda (se si troverà più ad est. A quanto pare entrambe le ipotesi sono al momento equiprobabili e pertanto tutto l’impianto circolatorio andrà senz’altro rivisto nei prossimi giorni.
Luca Angelini
