Tutto il tempo in una sola immagine satellitare. Il bello della Meteorologia, oltre alla mutevolezza degli eventi, sta anche nella versatilità degli strumenti atti a comprenderli e a prevederli. Se desideriamo un punto di partenza adeguato, a supporto iniziale delle nostre analisi, dovremo consultare le immagini che ci giungono dallo Spazio grazie agli obiettivi imperturbabili dei satelliti meteorologici. Esaminando ad esempio quelle di quest’oggi, lunedì 12 ottobre, si notano diversi spunti di osservazione: si nota anzitutto che le grandi perturbazioni viaggiano su due binari ben distinti: il binario principale lo possiamo individuare in Atlantico, dove le masse nuvolose in uscita dal nord America risalgono verso l’Islanda, per poi proseguire la loro corsa in prossimità del Circolo Polare. Sul secondo binario, alle medie latitudini, vengono pilotate invece le perturbazioni nate per separare la masse d’aria polare intermedia (frecce blu), da quelle subtropicali calde (freccia rossa dal nord Africa).
Ebbene, secondo le ultime elaborazioni numeriche, in pieno Atlantico si sta innalzando un’onda anticiclonica di notevole caratura. Tra martedì 13 e mercoledì 14 questo soggetto sinottico finirà per agganciare l’altra alta pressione, quella che vediamo attualmente posizionata tra il Baltico e la Russia europea. In questo modo i due binari si separeranno ancor più vistosamente, ma soprattutto l’aria fredda contenuta nell’anticiclone russo, potrà sfruttare la cinghia di trasmissione e iniziare a defluire verso est in direzione dell’Europa centrale.
Come prima conseguenza, si avrà una reazione del vortice che oggi vediamo in approfondimento sulla Manica, il quale si metterà in marcia verso il nord Italia tuffandosi tra giovedì 15 e venerdì 16 sul golfo Ligure. Durante il suo trasferimento, potrà contare sull’apporto dell’aria fredda, che come detto si inserirà da est (freccia blu sulla Russia) e di aria calda che verrà stimolata a risalire dal nord Africa per l’azione di richiamo operata dall’ex ciclone tropicale Joaquine (oggi sul Portogallo). Ovviamente i contrasti in gioco saranno nettissimi e causeranno la costruzione di diverse onde frontali corrispondenti ad altrettanti corpi nuvolosi, che interesseranno tutta l’Italia a partire dal nord e dal centro.
Da martedì 13 a giovedì 15 è dunque probabile un peggioramento su queste regioni, con escalation progressiva dei fenomeni, che potranno divenire anche temporaleschi e di forte intensità, in modo particolare su Levante ligure, regioni tirreniche e Friuli Venezia Giulia. Il sud invece, centrato dalla massa d’aria nord-africana, sperimenterà 48 ore di temperature nettamente al di sopra della media, in un contesto complessivamente discreto. Tra giovedì e venerdì però le condizioni atmosferiche andranno peggiorando anche su queste regioni con precipitazioni e calo delle temperature. Un calo delle temperature che già giovedì avrà guadagnato nord e centro, portando il campo termico al di sotto della media, oltre che la possibilità di qualche nevicata a sino a quote medie su Alpi e Appennino centro-settentrionale.
L’evoluzione per il weekend, così come emerge dagli scenari medi d’ensemble, contempla poi la possibilità di un ulteriore apporto di aria fredda su tutto il Paese, con calo delle temperature al di sotto dei valori medi anche fino a 4-5°C. Il tutto per il possibile riassorbimento del vortice ancora semi-stazionario sul nord Italia da parte di una nuova saccatura polare in discesa dall’Artico russo. Un processo quest’ultimo che, al momento, suona però tutt’altro che scontato (vedi figura in basso) e che necessita pertanto di imprescindibili conferme.
Luca Angelini
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