Un venerdì di ordinaria INSTABILITA

Gran parte d’Italia permane sotto l’azione di un vortice depressionario che, giunto dal vicino Atlantico, sta ora per fermarsi al capolinea Italia. In realtà il suo viaggio sarebbe effettivamente terminato qui, se non che dal nord Europa verrà in suo supporto una nuova saccatura colma di aria fredda di recente origine artica. Questa severa struttura atmosferica riassorbirà il vecchio vortice attraverso una manovra che porterà alla formazione di una perturbazione, i cui avamposti inizieranno ad attraversare i cieli italiani nella giornata di oggi, venerdì 13 maggio.

Due strutture cicloniche, due perturbazioni: la prima, ormai in avanzata fase di invecchiamento (traccia color fucsia nella carta sinottica in figura) chiamasi “fronte occluso” e, come indica la parola, testimonia la “chiusura”, la dissipazione del vortice. Ci interesserà venerdì. La seconda perturbazione è legata all’avanzata dell’aria fredda dal nord Europa (traccia color blu) e per questo è denominata “fronte freddo”. Ci interesserà sabato.

Ebbene dunque, queste due perturbazioni si giocheranno l’Italia tra venerdì e sabato. Per quest’ultima giornata tratteremo in un prossimo approfondimento, mentre ora focalizziamo l’attenzione su quello che ci attende venerdì.

Nuvole protagoniste al nord, lungo le regioni interne e tirreniche fino alla Campania e sulla Sardegna, anche se con precipitazioni complessivamente discontinue e intervallate da lunghe pause asciutte. Fenomeni un po’ più insistenti e di intensità moderata, si concentreranno lungo i settori di confine dell’arco alpino, dove si accompagneranno anche a deboli e intermittenti nevicate fin verso i 2.300-2.400 metri.

previsioni 13 maggioNon si esclude la possibilità di qualche spunto temporalesco, più probabile lungo le regioni centrali tirreniche e principalmente sul Lazio.

Più riparate per questioni di sottovento, le regioni adriatiche assisteranno a un tempo più asciutto e caratterizzato da più frequenti schiarite. Frequenti schiarite soleggiate anche al sud.

Le correnti disposte dai quadranti sud-occidentali a tutte le quote, oltre a spingere venti di Libeccio su tutto il Paese (fino a molto mossi i mari di ponente), piloterà un ulteriore corpo nuvoloso, questa volta di tipo pre-frontale, ovvero di quelli che si sviluppano per sollevamento dell’aria calda in risalita dal nord Africa, verso le nostre regioni meridionali dove in serata si assisterà alla chiusura del cielo e al transito di qualche acquazzone.

Non si prevedono particolari scossoni dal punto di vista delle temperature, che si manterranno ovunque su valori quasi stazionari intorno alla media della seconda decade di maggio.

Luca Angelini

Un venerdì di ordinaria INSTABILITA

 

 

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