
Il vortice polare si sta rinforzando. Tutto l’apparato legato alla circolazione antioraria che sovrasta l’area artica sta dando segnali di accelerazione, non solo alle quote superiori ma anche al livello del mare. Osservando la situazione stratosferica che, come è risaputo, è più stabile e prevedibile a lungo termine rispetto alla circolazione dei bassi strati, si nota un vortice polare stratosferico certamente robusto, caratterizzato da un unica onda e quindi coadiuvato lungo il suo perimetro, da veloci correnti occidentali. Queste correnti si stanno pian piano trasmettendo anche agli strati inferiori, dove il vortice polare troposferico sembra stia rispondendo accelerando a sua volta (vedi nel grafico qui sotto l’ndice AO previsto in netta risalita).

In altre parole, quando il vortice polare si rinforza, le sue correnti fredde rimangono entro il suo perimetro e non interessano le medie latitudini. Queste ultime vengono invece abbracciate più di frequente dalle alte pressioni, che vengono come “risucchiate” verso nord per colmare il vuoto lasciato dai flussi perturbati. Per quanto riguarda il nostro “orticello” è una situazione che prelude ad un periodo caratterizzato da tempo mite e stabile. Si esce pertanto dalla fase caratterizzata da correnti fredde settentrionali e si entra in un periodo contraddistinto da più miti correnti occidentali. L’ingerenza delle alte pressioni però terrà ancora lontane le perturbazioni atlantiche le quali potrebbero aver difficoltà a raggiungerci ancora per molti giorni, forse sin quasi a fine mese.
Luca Angelini
