Per chi si aspetta una glaciazione a breve giro di posta le tegole cadono una dopo l’altra, giorno dopo giorno, a rimandare un sogno che tale rimarrà. E mentre loro sognano, noi siamo qui con i piedi ben piantati per terra, terra anche laddove un tempo c’erano i ghiacciai.
Si, perchè l’estate 2019 e i suoi scampoli che ancora insistono senza esclusione di colpi, non avranno stracciato record di caldo particolari (dato questo che è però al momento in fase di analisi), ma una particolarità l’ha avuta: quella di mettere in fila tantissimi giorni consecutivi con livello dello zero termico al di sopra dei 4 mila metri, evenienza che sino ad alcuni anni fa si presentava in modo saltuario e discontinuo anche nel mese di luglio.

Ora invece, a metà settembre, ci ritroviamo l’isoterma di zero gradi a sorvolare ancora una volta le nostre Alpi e a vederle dall’alto, essendosi stabilizzato ad un livello medio nella libera atmosfera di ben 4.600 metri. Le rilevazioni dell’Osservatorio Regina Margherita ai 4.559 metri della Punta Gnifetti sul Monte Rosa (figura qui sopra) confermano e rilanciano, con una massima di oltre +4°C alle ore 16.00 di venerdì 13 settembre.
E tutta la neve caduta la scorsa settimana che fine sta facendo? Beh, la risposta non è difficile immaginarla.
Luca Angelini
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