Abbiamo esattamente una settimana per metabolizzare e prepararci psicologicamente alla prima ondata di caldo dell’estate 2016, a dire il vero più una fiammata, uno schiaffo, che un’onda vera e propria. Saranno infatti più o meno 48 le ore di sofferenza legate al transito di questa onda anticiclonica di ritorno che dal nord Africa verrà proiettata brutalmente verso il Mediterraneo centro-orientale.
Per quanto manchi ancora diverso tempo, le risultanza del materiale numerico a nostra disposizione converge verso questa fase: partendo da lontano, possiamo notare che l’onda calda avrà origine dinamica, così come evidenziato dal diagramma in alto, dove sono rappresentate le anomalia nel campo di altezza geopotenziale di 300hPa (siamo a circa 9.000 metri di quota).
La risposta termica nei bassi strati, sempre calcolata con metodo ensemble medio, è bene evidente anche nella seconda figura, che rappresenta in questo caso l’anomalia nel campo di temperatura a 850hPa (siamo a circa 1.500 metri di quota). Si nota a tal proposito che venerdì 17 l’Italia verrà interessata da aria molto calda il cui asse si diparte proprio dal nord Africa e va ad intercettare in modo particolare le nostre regioni meridionali e la Sardegna.
Qui ci dovremo aspettare valori fino a 10°C sopra la media della seconda decade di giugno, che è già abbastanza calda di suo. A sfumare tale anomalia interesserà anche il centro, mentre le regioni settentrionali verranno solo parzialmente interessate, in modo particolare il nord-est, quasi per niente il nord-ovest. Un’onda mobile che come detto, e sempre a parere delle stesse elaborazioni, dovrebbe comunque esaurirsi nel giro di 48 ore.
Insomma, per ora quanto vi avevo anticipato qualche giorno fa in questo editoriale trova ulteriori conferme. Non ci rimane che seguire passo passo l’evoluzione successiva per aggiungere man mano ulteriori informazioni a riguardo.
Luca Angelini
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