30 gradi all’ombra ok, ma si misurano così le temperature?

Siamo in un caldo pomeriggio di fine maggio e il bollettino meteo parla di 30 gradi: una giornata abbastanza calda anche se la rilevazione strumentale a dire il vero non la dice tutta dato che, a livello del disagio fisico individuale come sappiamo, è importante anche la relazione tra la temperatura dell’aria e il suo contenuto di umidità. Eccoci allora subito al punto: come vengono rilevate le nostre temperature, quelle comunicate nei bollettini meteorologici?

La questione è molto più seria e complessa di quanto si possa pensare. Le stazioni ufficiali, quelle inserite nella rete dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO), i cui dati vengono utilizzati per inizializzare i modelli fisico-matematici, devono avere ben determinate caratteristiche e sottostare ad una sorta di omologazione secondo le prescrizioni adottate appunto dalla WMO.

Capannina okNaturalmente il problema sta nel prendere atto che il termometro stesso è un corpo e, in quanto tale, assorbe e riemette calore secondo la legge di Planck, la cosiddetta “radiazione del corpo nero“. Noi però non vogliamo conoscere la temperatura del termometro, ma quella dell’aria. Ecco che per ovviare il problema relativo a posizioni esposte o meno al sole, sono nate le capannine meteorologiche, strutture costruite con apposite caratteristiche (materiale isolante e riflettente), poste in appositi luoghi (preferibilmente sopra una distesa di erba) e ad una ben precisa altezza da terra (2 metri).

In questo modo possiamo misurare la temperatura dell’aria, senza subire l’effetto della radiazione diretta sul termometro. La capannina meteorologica può, anzi deve essere posizionata al sole pieno ed avere apposite schermature, oltre al colore bianco, neutro rispetto alla radiazione solare. Attualmente esistono in commercio anche stazioni meteo amatoriali che riescono a correggere, con opportune schermature, eventuali errori di installazione.

Capannina meteo noFacciamo adesso un esperimento: il nostro termometro dentro la capannina segna 25°C. Ora lo tiriamo fuori e lo teniamo in mano all’aria libera e quindi anche al sole: il valore misurato inizierà a salire. Ora appoggiamolo ad esempio a terra, sull’asfalto e aspettiamo qualche istante: eccolo salire nuovamente: da 25 i gradi sono diventati 30, poi magari anche 40. Possiamo giocare all’infinito e appoggiare il nostro termometro a ridosso di un balcone assolato con muri di klinker: ecco la colonnina di mercurio schizzare anche a 50°C e oltre (ricordo che la locuzione “colonnina di mercurio” indica una locuzione a significato compiuto universalmente accettata nel linguaggio della meteorologia, indipendentemente dal fatto che il mercurio negli strumenti di misura sia ormai in disuso).

In definitiva: la temperatura dell’aria si misura al sole ma con appositi accorgimenti. Ora, se volete cimentarvi ad installare una propria stazione di rilevamento atmosferico, anche sul balcone di casa, avrete capito come fare. Forse non farete concorrenza ai sofisticati e costosissimi strumenti dell’Aeronautica Militare, ma sai che soddisfazione…

Luca Angelini

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