
Cinquant’anni fa, il 25 aprile del 1972, sotto venti freddi e impetuosi da nord-est, Torino registrò la nevicata più tardiva – con deposito al suolo di 3 cm – della sua lunghissima serie di misure nivometriche avente inizio nel 1787 . Tuttavia nelle cronache storiche c’è notizia di un episodio nevoso tardivo ancora più in là nella stagione, il 1° maggio 1714, in piena Piccola Era Glaciale, quando il cronista Francesco Ludovico Soleri annotò nel suo diario quanto segue: “Alle ore 20 circa è caduta dal cielo della neve che gli patarasi come vien detto dal volgo che cadevano erano quasi di larghezza di un crosazzo [moneta]…”. In quel caso il suolo non si imbiancò in città, ma la sera del 2 maggio, nonostante il subentrare della pioggia, la collina era ancora innevata. Negli ultimi decenni l’aumento delle temperature medie ha reso sempre più rare le nevicate primaverili, un tempo relativamente più frequenti.
Credit Società Meteorologica Italiana SMI
Foto d’epoca ripresa da Sergio Solavaggione, editrice La Stampa
Tutte le informazioni sul clima storico del capoluogo piemontese sono nel libro “Il clima di Torino“, di G. Di Napoli e L. Mercalli (ed. SMS, 2008).
Report Luca Angelini
