PERIODO FREDDO DRYAS RECENTE: una mattina di 12-13 mila anni fa, l’emisfero nord del nostro Pianeta si svegliò e si accorse che il clima stava improvvisamente puntando verso un repentino e drastico raffreddamento. Uno studio recente ha appurato che fu un impatto cosmico a determinare questo cataclisma, che durò circa 1.300 anni. Si trattava di uno stadiale (periodo di temperature più fredde durante una fase interglaciale) noto come Dryas recente. Il clima globale in quel periodo era dunque compreso tra due glaciazioni: la quarta di Wurm (20 mila – 10 mila anni fa) ormai alle spalle e la successiva che, salvo complicazioni, inizierà alla fine dell’attuale periodo caldo.
PERIODO FREDDO PEG: altra fase cruciale per il recente clima terrestre o, per meglio, dire, dell’emisfero settentrionale, fu quella che va sotto il nome di Piccola Era Glaciale (PEG) che durò circa due secoli tra il 1.600 e il 1.800 e fu causata presumibilmente da un’azione congiunta tra un vistoso minimo dell’attività solare (Minimo di Maunder) e un temporaneo incremento dell’attività vulcanica. Da allora ed esattamente a partire dal 1.850, le temperature sono tornate ad aumentare, prima allineandosi a quelle dell’emisfero meridionale, poi superandole.
PERIODO CALDO GLOBAL WARMING: arriviamo così al cosiddetto Global Warming, cui siamo tutti spettatori perchè è la realtà dei nostri tempi. Fioccano i record, molti veri, qualcuno artefatto ma, al di là delle “fredde” rilevazioni strumentali, anche a pelle ci siamo accorti che il clima è cambiato. Certamente voi, cari lettori più anziani, converrete sul fatto che l’impostazione climatica generale, oltre che quella meteorologica, sono diverse dai decenni passati. Clima e meteo dunque, due discipline ben distinte, ma in questo caso interdipendenti, puntano verso un’unica direzione: clima più caldo.
Queste sono solo alcune delle moltissime oscillazioni climatiche avutesi sul nostro Pianeta. Come vedete le scale temporali degli eventi climatici descritti ai punti 1, 2 e 3 sono diverse, in questo caso progressivamente più vicine nel tempo. Oltretutto a differenza dei precedenti raffreddamenti, il riscaldamento attuale, pur avendo i maggiori riscontri nell’emisfero settentrionale, si sta attuando anche in quello meridionale. Il punto di forza dell’attuale riscaldamento è, inoltre, la rapidità con la quale l’atmosfera e gli oceani stanno immagazzinando calore, molto maggiore delle oscillazioni precedenti. L’alterazione del normale effetto serra, secondo una buona parte del mondo scientifico viene attribuito alle emissioni delle attività umane e allora potremmo senz’altro chiederci: se l’uomo non esistesse, che clima avremmo? Il clima si starebbe ugualmente riscaldando?
Possibili risposte:
1) Si, il clima si starebbe riscaldando alla medesima rapidità e intensità
2) No, il clima si starebbe riscaldando, ma ad una rapidità e ad una intensità minore.
3) No, il clima si starebbe raffreddando perchè avviato alla prossima fase glaciale.
Vogliamo lasciare questo articolo così, aperto per permettere a voi, cari amici e lettori, di esprimere la vostra opinione in merito. A fini statistici, e per tastare la percezione collettiva dell’argomento “clima”, abbiamo predisposto un sondaggio sulla nostra pagina facebook. Vi ringraziamo fin d’ora se vorrete intervenire con le vostre opinioni e farci conoscere il vostro punto di vista scegliendo una delle tre opzioni proposte.
Luca Angelini
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