Il bollettino meteo è perentorio: “Sono previste temperature molto al di sotto dei valori medi stagionali”. Fin qui possiamo intuire mentalmente il tipo di tempo che incontreremo, soprattutto dal punto di vista termico, ma ancora non basta.
Un ulteriore dicitura completa il discorso e a sua volta ne intavola un altro: “Le condizioni saranno tali dar luogo ad una giornata di ghiaccio su diverse località”. Bene, e cosa significa il termine “giornata di ghiaccio”? Convenzionalmente una giornata di ghiaccio intende sottolineare che su una determinata località la temperatura per l’intero arco delle 24 ore non salirà al di sopra degli zero gradi.
Tali condizioni possono verificarsi durante l’inverno (naturalmente) su località di montagna poste in quota o in valli strette e particolarmente ombrose ma anche in pianura in caso di nevicate in atto, ma non necessariamente. Anche inversioni termiche a seguito di recenti afflussi di aria fredda nei bassi strati possono contribuire a mantenere le temperature su valori al di sotto dello zero per l’intero arco della giornata. Ad esempio il forte raffreddamento notturno su vaste zone pianeggianti, fenomeno non infrequente sulla pianura Padana, in questo caso può dar luogo alla formazione di nebbie anche estese e con spessore verticale di qualche centinaio di metri.
Il mancato dissolvimento della coltre nebbiosa anche durante le ore diurne mantiene le temperature su valori molto bassi, prossimi a quelli minimi della notte e pertanto, molto spesso, non si riesce a salire al di sopra della fatidica soglia degli zero gradi. Tale stato di cose si accompagna spesso e volentieri a depositi particolarmente consistenti di brina, formazione di galaverna e, in casi particolari, anche a episodi di neve dalla nebbia.
In talune località investite da una corrente molto fredda, come può essere la Bora per le Venezie, anche il vento forte legato a tale afflusso può dar luogo ad una giornata di ghiaccio. I Triestini ne sanno qualcosa…
Luca Angelini