Piogge e nubifragi, teniamo d’occhio anche l’alto Piemonte e le Prealpi

Un importante nota integrativa, che emerge dalle più recenti analisi numeriche e che va a sommarsi ai già ampi editoriali pubblicati nelle ultime ore con tema principale l’intensa ondata di maltempo che era stata da giorni prevista per oggi, venerdì 14 ottobre. Della Liguria abbiamo già parlato (ora non ci rimane che attendere e sperare in bene), adesso però occorre spostare l’attenzione anche su un altro settore che ritengo delicato ovvero l’alto Piemonte e l’alta Lombardia, in particolare il settore compreso tra la val d’Ossola, il Verbano e il Lario, che comprende le provincie di Verbania, Varese, Come e Lecco e il comparto prealpino lombardo-veneto e friulano, ossia le province di Bergamo, Brescia, Verona, Vincenza, Treviso, Belluno, Pordenone e Udine (click sull’immagine per ingrandirla).

  • Primo caso

Sui settori piemontesi, nel corso della giornata, è attesa la confluenza tra l’aria tiepida e umida spinta vai venti di Scirocco lungo il bacino Adriatico e quindi in procinto di sondare in val Padana con venti sostenuti da est, e quella più fredda preesistente e che opporrà resistenza sul catino piemontese (salvo poi riversarsi sul mar Ligure, con il meccanismo descritto in questo approfondimento). Oltre a questa confluenza, che già di per sè darà luogo a intensi moti verticali ascendenti e quindi alla formazione di intensa nuvolosità e precipitazioni, si sommerà anche l’effetto di sbarramento orografico, allorquando il flusso sciroccale, dopo aver asceso lungo lago di aria fredda piemontese, sarà costretto a salire ulteriormente e forzatamente contro i versanti sud-alpini.

La massa d’aria in questione, già molto umida di suo, andrà a prelevare ulteriore umidità dalle superfici dei laghi Maggiore, di Lugano e di Como, generando così precipitazioni particolarmente abbondanti su questi settori, localmente anche temporalesche, ma non è tutto. Il rialzo termico che si accompagnerà con l’arrivo dello Scirocco, costringerà il limite delle nevicate ad alzarsi di oltre 1.500 metri in poche ore, il che determinerà la rapida fusione del manto nevoso caduto le scorse ore alle quote più basse.

Quindi, rapido processo di fusione più precipitazioni molto abbondanti e persistenti, genereranno un carico idrico notevole sui corsi d’acqua con relativo stress degli stessi  rischio di locali ma improvvise esondazioni.

  • Secondo caso:

Sul Triveneto si attuerà la confluenza tra l’aria fredda che ancora viene richiamata dalla porta della Bora e lo Scirocco che risale dall’Adriatico. A questo si sommerà un’importante processo di sbarramento orografico a ridosso dei rispettivi rilievi montuosi a carico dell’aria mite e umida che risale lungo l’Adriatico scaricandosi proprio direttamente su queste zone. Non si esclude anche la possibilità di isolati temporali.

Facciamo attenzione quindi e consultiamo regolarmente i bollettini diramati dalla Protezione Civile, che potrete trovare anche su questo stesso sito.

Luca Angelini

Piogge e nubifragi, teniamo d’occhio anche l’alto Piemonte e le Prealpi