
Tra le date astronomiche che assumono importanza, anche per questioni climatiche, spiccano senz’altro i giorni dei solstizi, che rappresentano la massima elevazione (estate) o declinazione (inverno) del Sole sull’orizzonte, quelli degli equinozi, quando si ha la stessa durata del giorno e della notte (equinozio di autunno e di primavera). Un altro appuntamento che si verifica due volte l’anno, ma che passa un po’ più tra le righe, è quello dell’afelio e il suo opposto, del perielio. Se solstizi ed equinozi rappresentano l’inclinazione dell’asse terrestre sul piano dell’eclittica, afelio e perielio indicano rispettivamente la massima e la minima distanza tra la Terra e il Sole.
Lo scorso lunedì 4 luglio, alle 9:10 italiane, la Terra ha attraversato l’afelio, il punto della sua orbita più lontano dal Sole. In quel momento eravamo a 152.098.455 km dalla nostra stella, la massima distanza per il 2022! Domanda: ma come, se il Sole è più lontano non dovrebbe fare più freddo? Perché allora è estate?
La verità è che la quantità di calore che riceviamo dal Sole dipende pochissimo da quanto varia la sua distanza durante l’anno. Tra afelio e perielio (perielio è il punto dell’orbita più vicino al Sole, che corrisponde ai primi giorni di gennaio) la distanza varia di appena il 3,5%. Tradotto, l’orbita terrestre è praticamente una circonferenza. Il Sole oggi è più debole del 6,5% rispetto al perielio: una differenza non minuscola ma assolutamente sovrastata dall’effetto dovuto all’inclinazione dell’asse terrestre. È tale inclinazione a far aumentare drasticamente l’energia in arrivo dal Sole nell’emisfero che di volta in volta è orientato verso la nostra stella.

In generale, la differenza tra afelio e perielio ha un effetto del tutto trascurabile sulle temperature globali. Anzi, la temperatura globale media è maggiore all’afelio, per la precisione di 2,3 °C. Questo perché all’afelio è estate nell’emisfero boreale, dove risiede gran parte delle terre emerse. Dal momento che i continenti hanno una capacità termica molto inferiore rispetto a quella degli oceani, si scaldano di più rispetto alle acque. Ergo, durante l’estate boreale l’emisfero nord si scalda molto più di quanto faccia l’emisfero sud durante l’estate australe.
Un’altra differenza tra afelio e perielio è che adesso (mese di luglio) stiamo sfrecciando più lentamente attorno al Sole, così come avviene (secondo le leggi della meccanica celeste) anche a tutti gli altri pianeti del Sistema Solare. Il motivo è lo stesso per cui quando un danzatore sul ghiaccio esegue una trottola e stende le braccia ruota più lentamente: più ci si allontana dal centro di rotazione più lento devi andare. I fisici chiamano questo processo “conservazione del momento angolare”, ma se la chiamate “seconda legge di Keplero” farete decisamente più bella figura alle feste…
Filippo Bonaventura e Luca Angelini
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