Torna la NEVE sulle Alpi, lunedì limite medio tra 1.500 e 2.000 metri

La perturbazione in arrivo dalla Francia si rivelerà piuttosto intensa dal punto di vista dell’estensione e dell’intensità delle precipitazioni. I fenomeni. attesi tra lunedì 26 e martedì 27 ottobre, si potranno manifestare anche a carattere temporalesco e pertanto potranno accumulare, localmente, quantitativi di acqua/neve anche molto superiori alla media delle altre zone.

LE QUOTE: per quanto riguarda la giornata di lunedì 26 (poi domani parleremo di martedì 27) abbiamo riscontrato che le Alpi occidentali e centrali saranno quelli che riceveranno gli accumuli di neve maggiori. Questo anche perchè qui le temperature saranno relativamente più basse e la neve potrà scendere a quote inferiori, fin verso i 1.200-1.500 metri, mentre sulle zone prealpine il limite si attesterà tra 1.800 e 2.000 metri, con episodi temporanei possibili fino a 1.500 metri. Osservando l’animazione proposta qui sotto, possiamo constatare la cronologia dei depositi nevosi nell’arco della giornata.

DOVE NEVICHERA’ DI PIU’: le nevicate dunque saranno più estese e abbondanti sulle Alpi Pennine, Lepontine e Retiche, ossia sui crinali confinali di Piemonte, Valle d’Aosta e Lombardia, dove alla quota di riferimento di 2 mila metri accumuleranno mediamente 50-70 centimetri di neve fresca con punte più probabili sul versante valsesiano e anzaschino del Mone Rosa, sui crinali dell’Ossola e su quelli dell’alta Valtellina e della Val Bregaglia. Depositi mediamente compresi tra 30 e 40 centimetri sui rimanenti crinali alpini del Piemonte e sulle Prealpi lombarde, specie il settore orobico. Dopo qualche tentennamento a inizio giornata a causa di una residua ricaduta favonica da sud, al di là dei confini nevicate di un certo peso interesseranno anche le Alpi Francesi e Svizzere.

LE ZONE IN ATTESA: nevicate un po’ meno diffuse sulle Alpi orientali, anche se prima di sera nevicherà deciso con limite in calo da 2.000 a 1.600 metri sui monti del Trentino al confine con la Lombardia e su quelli dell’Alto Adige-Sud-Tirol prossimi al confine, seguiti dalle Dolomiti bellunesi. Sulle rimanenti zone il resto arriverà nella giornata di martedì.

Luca Angelini

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