Dopo essere nato alcuni giorni fa sulle calde acque dei Caraibi, al largo della costa colombiana, il ciclone tropicale Matthew ha acquistato man mano potenza portandosi verso Cuba, Haiti e la Repubblica Dominicana. Su quel tratto di mare la temperatura superficiale dell’acqua è superiore alla media di circa 1°C, siamo intorno ai 30°C, ma quel che conta è che questa anomalia interessa anche gli strati d’acqua sottostanti, il che fornisce un continuo apporto di carburante al ciclone anche dopo che lo strato superficiale dell’oceano è stato raffreddato dalle precipitazioni torrenziali in atto.
Proprio le piogge estreme che si stanno accompagnando a questo autentico mostro del cielo, ha causato vittime e devastazione lungo il suo percorso che lo ha portato ad attraversare il blocco delle isole caraibiche tra Cuba e Haiti. Il ciclone durante il passaggio su queste zone densamente popolate era classificato di categoria 4 su una scala massima di 5. Questo vale a dire che, oltre alle piogge torrenziali, si sono verificati venti fino a 230 chilometri orari, con tanto di sollevamento del livello del mare per il fenomeno di spostamento forzato dell’acqua noto come “surge”.
I voli di ricognizione che stano analizzando dall’alto l’evoluzione dell’uragano hanno accertato un temporaneo indebolimento in corrispondenza del landfall parziale sulle isole citate, ma subito dopo un nuovo approfondimento della struttura che si è portata sulle isole Bahamas confermandosi alla categoria 4. Le acque calde dell’oceano, secondo le elaborazioni numeriche, sosterranno ulteriormente il ciclone, il quale, per via della forza deviante dovuta alla rotazione terrestre nota come forza Coriolis, inizierà a deviare verso destra (nord-est) puntando minacciosamente la Florida, che dovrebbe raggiungere intorno alle 02.00 di notte (UTC) di venerdì. In questa pagina potete verificare la sua posizione attuale.
Curioso (ma preoccupante) notare a questo punto la traiettoria che i modelli simulano nei giorni successivi (figura qui a fianco), nel corso dei quali il ciclone, per quanto declassato a tempesta tropicale, potrebbe tornare proprio sulla Florida tra martedì 11 e mercoledì 12 ottobre, prima di sfuggire via definitivamente verso gli Stati Uniti come normale depressione extratropicale. Intanto sarà da valutare anche l’evoluzione di una seconda tempesta tropicale, attualmente in formazione ad est di Matthew: Nicole.
Per saperne di più sui cicloni tropicali vi consiglio questo approfondimento.
Luca Angelini
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.