Una megalopoli è definita come un’area metropolitana con più di 10 milioni di abitanti. Il numero delle megalopoli nel mondo cresce costantemente: erano otto nel 1970 e 27 nel 2010 (460 milioni di abitanti, pari al 6,7 per cento della popolazione mondiale) e saranno 37 entro il 2020.
Queste 27 mostri della cementificazione selvaggia raccolgono da soli il 6,7 per cento della popolazione mondiale e sono responsabili del 9 per cento del consumo di elettricità globale, del 10 per cento del consumo di carburanti e del 13 per cento dei rifiuti solidi. E’ quanto risulta da uno studio senza precedenti, portato a termine da Christopher A. Kennedy dell’Università di Toronto, in Canada, che ha raccolto le statistiche sui flussi di energia e di materiali delle megalopoli del Pianeta.
Kennedy e colleghi hanno analizzato le statistiche riguardanti l’utilizzo delle risorse e hanno dimostrato che i flussi di materia ed energia variano notevolmente tra le diverse megalopoli, con differenze enormi. La città più sprecona sarebbe New York, cui spettano diversi primati negativi con un consumo pro capite di energia 28 volte più elevato di quello della città indiana di Kolkata, un consumo d’acqua pro capite 23 volte più elevato di Giacarta, capitale dell’Indonesia, una produzione di rifiuti solidi 19 volte maggiore di Dacca, capitale del Bangladesh.
Nei Paesi in via di sviluppo del Sud Est Asiatico, invece, una larga fascia della popolazione non ha un accesso a un livello minimo di risorse quali l’acqua potabile, l’elettricità, o di servizi quali una rete fognaria o una rimozione organizzata dei rifiuti. Si calcola per esempio che in città come Buenos Aires o San Paolo, circa il 70 per cento dell’acqua potabile vada sprecato.
Ed ecco quali sono oggi le dieci città più popolate del mondo:
- Ed ecco la “top ten” delle aree metropolitane più popolose oggi.
Tokyo: 35 milioni di abitanti
Città del Messico: 23 milioni
San Paolo: 21 milioni
Mumbay: 20,5 milioni
Seul: 20,2 milioni
New York: 19 milioni
Osaka-Kobe-Kyoto: 18,6 milioni
Manila: 18,5 milioni
Giacarta: 18,3 milioni
New Delhi: 18,1 milioni
Ne deriva un dato finale che impone una serie di riflessioni: la sostenibilità ambientale è inversamente proporzionale alla produttività, ergo maggior progresso uguale, maggior spreco di risorse, sempre che effettivamente si tratti di progresso…
Report Luca Angeliningelini
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