CNR: capitali europee sempre più nel mirino delle ondate di calore

Un’ondata di calore, per definizione, si ha quando si verificano almeno 6 giorni consecutivi in cui la temperatura massima è superiore al 90° percentile di quel determinato giorno rispetto al periodo climatologico di riferimento. Considerando che il 50° percentile rappresenta la media. salta subito all’occhio la pesante anomalia.

Ebbene, questo fenomeno negli ultimi 20 anni è raddoppiato a Roma, triplicato ad Atene e aumentato in oltre il 60% delle grandi città monitorate. Lo rivela uno studio dell’Ibimet-Cnr, dell’Università di Firenze, del Consorzio Lamma e dell’Accademia dei Georgofili pubblicato su Atmosphere.

La maggior parte delle capitali ha evidenziato trend positivi della frequenza, durata e intensità delle ondate di calore e un generale anticipo della prima ondata stagionale,  spiega Marco Morabito dell’Ibimet-Cnr, coordinatore della ricerca. “Nel sotto-periodo 1998-2015 sono stati osservati, in confronto al 1980-1997, aumenti di durata e intensità delle ondate in oltre il 60% delle capitali europee”.

Il gruppo di ricercatori ha calcolato un indicatore sintetico e informativo chiamato Heatwave Hazard Index (Hwhi) che permette di analizzare contemporaneamente tutte le specifiche dell’impatto dell’ondata di calore. Orbene, “L’Hwhi è raddoppiato a Vienna, Budapest, Ljubiana e Nicosia, triplicato a Zagabria e Atene. A Roma l’indice è raddoppiato nel 1998-2015 rispetto al periodo precedente e in particolare la frequenza dei giorni di ondata è passata dal 5 al 13%.

Morabito sottolinea infine la necessità di programmare strategie di mitigazione e adattamento al caldo, nell’ambito della cosiddetta resilienza, che passa anche per una nuova organizzazione dei tessuti urbani, dove il fenomeno del’isola di calore esaspera quelli recati dalla calura: ampliare le aree verdi, riducendo l’impermeabilizzazione dei suoli, ricorrere all’uso dei green-roof (tetti con vegetazione), ridurre l’apporto di calore da parte di condizionatori e traffico veicolare, infine curare aree di refrigerio dotate di fontane che aiutano a mitigare i bollori degli asfalti.

Report Luca Angelini

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