
Un anticiclone di per sé non rappresenta una anomalia, a meno che non si presenti con una ricorrenza eccessiva e a meno che non si stabilisca alle alte latitudini, dove normalmente risiedono aree di bassa pressione. Alta e bassa pressione infatti caratterizzano la normale variabilità climatica della fascia climatica temperata (la nostra) e quindi ci stanno.
Tuttavia quando queste figure si presentano con una insistenza sempre più pressante, con una potenza sempre più elevata e propensa a generare record, il clima sveste le sue caratteristiche di variabilità e si inizia a parlare di anomalia.
L’anomalia di un giorno, di un mese o di un anno non fa testo, mentre ne assume su tempistiche lunghe.
“Non faceva temperature così alte da 200 anni”. Cosa significa? Di per sè nulla, se non la rappresentazione di un fenomeno raro. Se queste stesse temperature la volta dopo si verificano dopo 20 anni e la volta dopo ancora dopo 10, poi dopo 6, questo identifica un trend, ossia un andamento chiaro e univoco di dove sta andando il clima.
E la presenza sempre più pressante, persistente, frequente e sbilanciate verso il caldo e/o il secco di queste anomalie, anche fuori stagione, è proprio il trend che dimostra il cambiamento climatico ormai avviato.
Luca Angelini
