Ghiacci polari: artico sempre a pezzi ma bene innevamento continentale in Siberia

Passato il minimo di estensione annuale, che come sempre cade intorno a metà settembre (il giorno 18 quest’anno), la banchisa artica a ripreso la sua crescita stagionale. Il sole al Polo Nord è ormai tramontato e il crepuscolo polare sta rimettendo insieme il ghiaccio superficiale perso durante l’estate.

L’estensione complessiva è al di sotto della media in tutti i settori dell’Oceano Artico, a parte la costa settentrionale dell’arcipelago artico canadese, dove il ghiaccio viene spinto contro la costa dai venti e dalle correnti oceaniche. Una lingua di ghiaccio ha continuato ad estendersi verso sud nel Mar della Siberia orientale e una porzione di banchi di ghiaccio si è staccata dalla banchisa principale dalla punta di quella lingua. Un passaggio è comunque rimasto aperto lungo la rotta del Mare del Nord. Il passaggio a nord-ovest ha iniziato a gelare, in particolare la rotta settentrionale attraverso Parry Channel, ma gran parte dell’arcipelago canadese è rimasto sostanzialmente privo di ghiaccio fino alla fine del mese. Per quanto riguarda l’estensione dei ghiacci marini si osserva che ci sono stati mesi di ottobre peggiori, come per esempio il 2020 (1,3 milioni di kmq in meno rispetto ad oggi) e il 2012 (1,0 milioni di kmq in meno rispetto ad oggi).

Dati confortanti arrivano invece dall’innevamento continentale (la nuova neve caduta di recente sulle terre emerse), che tra l’altro ha un ruolo anche sull’andamento del prossimo inverno. Il parametro risulta nettamente superiore alla media sulla Siberia centrale. Estensione nevosa sopra la media (ma in questo caso non di molto) anche in nord America sul comparto canadese. Estensione dell’innevamento continentale nella norma invece in Europa.

Fonte: NSIDC – Arctic Sea Ice News adn Analysis

Luca Angelini