I CAMBIAMENTI CLIMATICI e la scommessa di Pascal

Mentre a Parigi è ormai entrata nel vivo la conferenza mondiale sul clima, COP21, mi torna in mente il passo di una conferenza tenuta qualche tempo fa dal Capitano Paolo Sottocorona proprio sul tema dei cambiamenti climatici e della condotta dell’uomo sull’ambiente. Il ragionamento prendeva spunto dalla contrapposizione tra i sostenitori dell’antropic Global Warming, buona parte del mondo scientifico e i negazionisti, ripescando la cosiddetta scommessa di Blaise Pascal, fisico e matematico del 1.600, poi divenuto anche filosofo e teologo.

Il ragionamento originale di Pascal era volto a convincere i non credenti dell’esistenza di Dio: se Dio non esiste e io mi sono comportato male, mi è andata bene, ma se Dio invece esiste, sono dolori. In altri termini: tanto vale che io mi comporti bene, perchè se Dio esiste sono nel giusto, e se Dio non esiste non ci ho rimesso nulla. Questa era la scommessa di Pascal.

Ora veniamo alla scommessa sul clima: se è vero che l’uomo è responsabile dei cambiamenti climatici, allora dobbiamo intervenire subito adeguando la nostra condotta al rispetto dell’ambiente, del clima e della nostra salute. Se l’uomo invece non fosse responsabile e noi comunque inquiniamo di meno, non sprechiamo le risorse, non disboschiamo, utilizziamo energie rinnovabili, cosa ci rimettiamo?

Ecco, cari lettori, questo è il messaggio, semplice, diretto che vorrei trasmettervi oggi, un pensiero a mente serena, super partes, senza vincitori ne vinti, senza interessi trasversali, dove alla fine nessuno ci rimette, ma grazie al quale avremmo certamente tutti da guadagnare.

Luca Angelini

 

 

 

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