I satelliti meteorologici

Una classificazione che raggruppa i satelliti attualmente in servizio operativo suddivide quelli ad orbita geostazionaria e quelli ad orbita polare. I satelliti che compiono un’orbita geostazionaria sono posizionati sulla verticale dell’Equatore a 36 mila km di quota e ruotano lungo un percorso circolare attorno a quest’ultimo alla medesima velocità della Terra. Per questo motivo noi che sulla Terra, li vediamo sempre fissi nel cielo. L’utilità di questa orbita risulta evidente, in quanto la posizione fissa rispetto al Pianeta permette di apprezzare il movimento, lo sviluppo dei corpi nuvolosi e delle correnti, metodo che si ottiene ordinando in sequenza le immagini che il satellite riprende in ognuno dei suoi diversi canali.

Satelliti meteorologici ad orbita geostazionaria:

Meteosat Seconda Generazione, serie di satelliti europeoi gestiti dall’ente spaziale europeo Eumetsat e posizionati tra 0° W e 10°E.
Meteosat Prima Generazione, ex satellite europeo gestido dall’Eumetsat, ora posizionato a 57°E
Goes E, Goes W  serie di satelliti americani gestiti dall’ente di ricerca climatologica NOAA e posizionati a 75°W e a 135°W
MTSAT, satellite giapponese gestito dal Japan Meteorological Agency e posizionato a 140°E
GOMS, satellite russo gestito dalla SRC Planeta e posizionato a 76,5°E
Kalplana, satellite indiano posizionato a 74°E
Feng-Yun, serie di satelliti cinesi gestiti dalla National Satellite Meteorological Center. Il satellite principale è posizionato a 105°E.

L’orbita geostazionaria però mostra un difetto di fondo dovuto alla posizione dei satelliti sulla verticale dell’equatore: in questo modo le zone del globo poste alle alte latitudini e soprattutto a quelle polari non risultano coperte dalle riprese. Per questo motivo vengono utilizzati satelliti che compiono un’orbita quasi perpendicolare rispetto all’equatore, ruotando attorno al globo da un polo all’altro lungo una traiettoria ellittica. Sono i satelliti ad orbita polare. Tale orbita, oltre ad avere il vantaggio di monitorare le aree polari tagliate fuori dagli obiettivi dei satelliti geostazionari, risulta conveniente anche dal punto di vista della risoluzione finale, grazie alla quota orbitale posta tra gli 800 e 1200 km. I satelliti polari, grazie alla strumentazione di bordo appositamente installata, risultano determinanti anche nell’opera di monitoraggio climatico dl Pianeta.

Satelliti meteorologici ad orbita polare:
Metop, serie di satelliti europei gestiti dalle Agenzie Spaziali Europee Eumetsat/ESA
NOAA, serie di satelliti americani gestiti dall’ente di ricerca climatologica NOAA
Meteor, serie di satelliti russi gestiti dalla SRC Planeta
Feng-Yun, satelliti cinesi gestiti dalla National Satellite Meteorological Center.

Per le immagini in tempo reale provenienti dai satelliti meteorologici puoi consultare l’apposita pagina.

Luca Angelini

 

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