Informazione meteo in Italia: troppa e di bassa qualità

Previsioni, scoop, proclami: a prima vista sembrerebbe una grande abbuffata di notizie, e in effetti lo è, ma se tanto mi dà tanto, quel che manca è certamente la qualità. La notizia di qualche tempo fa della messa in quiescenza dell’ultimo dei tre docenti universitari di ruolo in meteorologia, ha di fatto messo KO la meteorologia alla fonte.

Una vergogna tutta italiana, forse una delle tante, e come si conviene, la mancanza di regole genera un profitto ingiusto, quello di chi si arroga il diritto di usurpare il titolo di Meteorologo senza aver conseguito adeguata formazione. Il risultato? Una grave dispersione dell’informazione meteorologica, una scarsa qualità della stessa e una paradossale fuga di cervelli oltre confine, dove la Meteorologia ha le sue regole.

Fare meteorologia è molto dispendioso, poichè sono necessarie strumentazioni e tecnologie estremamente sofisticate, il che fa di questa materia, allo stato attuale, poco remunerativo. Questo fa si che l’ultimo anello della catena, quello editoriale, sia l’unico redditizio, ma poggi praticamente sul nulla: le agenzie di stampa pescano sapientemente ora questa ora quella indicazione, ed ovviamente le notizie più spinte riscuotono gran successo. In altre parole, un eccesso di informazione che equivale ad un deficit, ovvero caos totale

Luca Angelini

Informazione meteo in Italia: deficit o eccesso?

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