Ci sono dettagli che sfuggono alle maglie di indagine dei nostri modelli, particolari che mai riusciremo a prevedere, non tanto per incapacità (d’altra parte è risaputo e lo abbiamo detto che i temporali colpiscono a macchia di leopardo e non in modo esteso), quanto per impossibilità di avere una risoluzione grafica adeguata.
Dunque può accadere che passaggi perturbati ben organizzati come quello che ci ha interessato in questo weekend, possano lasciare “buchi” inquietanti nelle precipitazioni.
Questa volta è accaduto a Milano e Hinterland (3 milioni e mezzo di cristiani e scusate se è poco). Per tutti loro la previsione di temporali per sabato 27 e domenica 28 luglio è stato teoricamente errata. Teoricamente, ma non dal punto di vista tecnico (ma vallo a spiegare…).
I temporali in effetti ci sono stati, ma tutto intorno e, se non sei sotto la torre nuvolosa, dove l’aria sale e sviluppa la tempesta, sei fuori, ovvero nell’area dove le correnti che scendono dalla sommità della nube temporalesca dopo aver rimbalzato contro la tropopausa raggiungono il suolo comprimendosi.
La compressione porta l’aria a seccarsi con evaporazione delle piogge. Si crea il buco, solo li, e tutto il diluvio intorno.
Tu chiamala se vuoi…. sfortuna.
Luca Angelini
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