Con oltre due mesi e mezzo di “nulla” alle spalle, l’inverno, inteso quale stagione meteorologica, continua a brancolare nel buio, se così si può dire, considerato il vistoso allungamento delle ore di luce giorno dopo giorno. Un inverno che ora possiamo immaginare un po’ come uno studente impreparato agli ultimi minuti concessi per elaborare il classico compito in classe, pervaso da uno stato di ansia inconcludente.
Ma se per il nostro studente sarebbe stato opportuno semplicemente studiare, così per il nostro inverno sarebbe stato tutto più facile se il contesto climatico di fondo non remasse irrimediabilmente contro.
Ora, a 18 giorni dalla fine della stagione e a ben 72 dall’inizio, non sono attesi cambiamenti significativi. Come anticipammo a suo tempo, proponendo lo studio dei treni d’onda e le vicende in atto nella stratosfera polare, l’unico passaggio possibile sarebbe stato quello tra l’anticiclone e le umide correnti atlantiche, quindi tra il sole e la pioggia. E così è andata. E così sarà anche nei prossimi giorni, probabilmente anche nella prossima settimana.
Oggi, dopo aver esaminato i medesimi prodotti numerici, due dei quali allegati in figura, possiamo ritenere che tale scenario possa accompagnarci con un buon margine di probabilità sino alla fine del mese e dunque alla fine dell’inverno. Una fine mesta, senza colpi di scena, senza particolari spunti, se non quello di un’atmosfera innaturale che sembra già vestire, dal punto di vista meteo-climatico, i panni primaverili.
Luca Angelini
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