E mentre le casse acustiche di alcuni grandi siti web, i soliti per intenderci, sparano proclami di ondate di gelo e neve apocalittici a 20 mila watt per il 10-13 dicembre, c’è qualcuno che nel suo piccolo, magari da semplice appassionato, ha le idee molto più chiare su quello che è il filo conduttore di questa stagione. Non servono geni nell’analizzare le varie anomalie di temperatura che strisciano beffarde lungo il nostro emisfero.
Tra tutte spiccano quelle alle latitudini polari dove, per effetto del noto fenomeno dell’amplificazione artica, riducono il potenziale di freddo e gelo al momento disponibile per la maturazione del nostro inverno. Questo non vuol dire che la stagione appena iniziata sarà fallimentare come la precedente (ci vuole poco a fare meglio), ma che i tempi non sono ancora maturi per assistere ad irruzioni di aria fredda di particolare severità, ne tantomeno di tiratura epocale.
In altre parole, nel mese di dicembre ci aspettiamo che arrivi finalmente un po’ di freddo (finalmente perchè ogni stagione deve fare il suo corso), le analisi vere, quelle elaborate dai modelli fisico-matematici e non estrapolate ad personam a fini di marketing, indicano un progressivo rientro del campo termico entro l’alveo della normalità per l’Immacolata.
A seguire, con una predicibilità attendibile intorno al 60% (vedi figura) si nota un ulteriore possibile calo delle temperature con apice intorno al 9-10 dicembre. Il cluster medio indica che si potrà scendere 2-3°C al di sotto la norma del periodo per due giorni, per poi tornare subito ad oscillare attorno ai valori normali, con una predicibilità sempre più bassa.
Ciò sta a significare che, oltre il termine dell’11-12 dicembre, ovvero proprio nella forbice temporale dedicata al gelo epocale da taluni siti, i nostri strumenti scientifici ci restituiscono un responso praticamente inutilizzabile. La mappa deterministica che mostra il vortice polare puntato direttamente sull’Italia? Una splendida inutilità.
Per quanto detto sopra e per quanto concerne alla linea del sito Meteobook, che ormai molti di voi cari lettori, hanno iniziato a conoscere (grazie!!), consigliamo di non dar credito a proclami di grande gelo su lunghe distanze temporali. Il metro di misura è semplice: più un evento viene urlato, descritto a caratteri cubitali o a sfondo catastrofico, più è improbabile che si verifichi.
Freddo normale dopo l’Immacolata SI, gelo o eventi nevosi epocali per quel periodo NO. Questa è la nostra linea. Da oggi ricordate, avete un appuntamento su queste pagine il giorno a venerdì 12 dicembre per la dimostrazione di quanto scritto.
Gelo epocale, ma scherziamo?…
Luca Angelini
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