Gli straordinari cieli di marzo, “bocche di balena” sopra Venezia

Naturalmente per “bocche di balena” si intende la denominazione della spettacolare formazione nuvolosa che ha solcato i cieli di Venezia nella giornata di lunedì 11 marzo. Ha segnato il fronte d’ingresso dell’aria fredda proveniente dal nord Europa e che poi è scesa lungo l’Adriatico dando luogo ad un’altra fantastica formazione nuvolosa “a mensola” di cui abbiamo parlato in quest’altro articolo e che ha dato spettacolo davanti alla costa abruzzese.

Ma come si formano questo tipo di nubi?

Il motivo è da ricercarsi nella estrema turbolenza che si genera all’interno del corpo nuvoloso convettivo (a sviluppo verticale). Lo strappo violento tra aria mite e umida davanti e fredda secca dietro crea forti attriti che vengono distribuiti e poi smaltiti tramite il rimescolamento dei flussi. Nascono così quelle impressionanti striature che, a vista, appaiono anche in rapida e inquietante trasformazione, un minaccioso ribollimento alla base della nube. Cosa ci dobbiamo aspettare dunque quando sopra le nostre teste si presenta una massa nuvolosa di questo genere?

Nonostante l’aspetto minaccioso la “whale’s mouth“, ossia la nube a “bocca di balena”, solitamente non è direttamente associata a precipitazioni. Queste ultime infatti, nel momento che si producono, vengono immediatamente risucchiate all’interno della nube, ed è proprio questo processo che le dà quel particolare aspetto striato.

Non dobbiamo però trascurare che spesso la nube a bocca di balena è una nube accessoria di una più ampia formazione temporalesca e per questo, nelle vicinanze, possono trovarsi precipitazioni.

Luca Angelini