Nel nostro precedente approfondimento avevamo lasciato in sospeso il discorso relativo al presunto transito di una perturbazione atlantica a partire da giovedì 19 maggio. Ebbene, alla luce degli ultimissimi aggiornamenti forniti dalla modellistica numerica possiamo confermare che quella perturbazione effettivamente arriverà.
Il meccanismo che ce la porterà al cospetto è tanto affascinante quanto imprevedibile ed è proprio da questo che fino a 24 ore fa nasceva l’incertezza cui accennavamo.Ve l’ho proposto in questo video.
In ogni caso possiamo riassumere i fatti come segue:
la vecchia depressione, quella che ci sta interessando da alcuni giorni, rimarrà attiva ancora per tutta la giornata di martedì 17 sulle nostre regioni centro-meridionali peninsulari, dove attiverà un po’ di instabilità soprattutto pomeridiana. Al nord invece un relativo rialzo della pressione limiterà (per così dire) i danni, permettendo l’affermazione di tempo più soleggiato e comunque asciutto.
Intanto dall’Atlantico quel vortice che avevamo seguito dalla sua nascita sul mare del Labrador, avrà raggiunto le Isole Britanniche. Il passo successivo lo porterà in breve sulla Francia e quindi sull’Italia. La perturbazione associata raggiungerà infatti le nostre regioni settentrionali e poi anche quelle centrali nella giornata di giovedì, dove darà luogo ad un passaggio di precipitazioni, anche temporalesche. Esclusa probabilmente la Sardegna. Stessa sorte capiterà il g
iorno successivo, quindi venerdì 20, sulle regioni meridionali, ad esclusione della Sicilia, e della bassa Calabria.
A seguire l’anticiclone delle Azzorre (si proprio lui…) stenderà un tenue lenzuolo sul Mediterraneo, il che porterà ad una generale stabilizzazione atmosferica in vista del prossimo weekend, che pertanto partirà almeno in parte soleggiato, soprattutto nella giornata di sabato. Domenica invece la possibile, successiva e rapida rotazione delle correnti dai quadranti meridionali, riporterà le nuvole sulle regioni settentrionali, argomento che tratteremo nei prossimi giorni.
Luca Angelini
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