Lampi “di caldo”, cosa sono? Esistono davvero?

“Lampi di calore”: quante volte l’abbiamo sentito dire guardando l’orizzonte nelle sere d’estate. Temporali lontani vero, ma non sempre è così. Convenzionalmente si sostiene che i fulmini si generino quando nell’atmosfera si forma un gigantesco campo elettrico, situazione frequente in caso di strutture temporalesche. Fin qui nulla di strano, anche se Joseph Dwyer, fisico del “Florida Institute of Technology” di Melbourne, ha calcolato che i campi elettrici nell’atmosfera non sarebbero in grado di crescere abbastanza da innescare i lampi.

Ci deve essere quindi una forzante esterna ed esattamente un contributo che arriva dallo spazio. Pensate infatti che accanto ai lampi da temporale esistono altri lampi, non necessariamente emessi durante le manifestazioni temporalesche, anche se più frequentemente presenti in aree effettivamente temporalesche.

Si tratta di emissioni energetiche di origine cosmica chiamati lampi gamma. Una scoperta non banale se consideriamo che è stata compiuta solo nel 1994 ma dimostrata in modo soddisfacente solo nel 2011. Anche in questo caso gli scienziati hanno potuto pervenire alla scoperta questo strano fenomeno che unisce cielo e terra per mezzo di un satellite, l’Agile.

“Abbiamo dimostrato che esiste una stretta connessione fra i lampi gamma terrestri ed i fulmini ottici rilevati a terra”, ha spiegato Fabio Fuschino, dell’INAF-IASF di Bologna e autore dell’articolo pubblicato su Geophysical Research Letters.  Il ricercatore rende noto di aver scoperto che esiste una corrispondenza molto stretta, soprattutto nel sud-est Asiatico, tra l’emissione di lampi gamma e la generazione di fulmini ottici, e questo è un risultato che è stato possibile dimostrare appunto solo nel 2011.

Le zone della Terra con una più alta presenza di fulmini, quindi, sono anche quelle dove si concentra una maggiore frequenza di lampi gamma. I fulmini temporaleschi sono maggiormente concentrati sulle zone continentali rispetto agli oceani e anche le emissioni gamma seguono questa distribuzione. L’emissione atmosferica di lampi gamma è causata dagli intensi campi elettrici che si creano durante i temporali: all’interno di essi le cariche negative, dette elettroni, subiscono accelerazioni elevatissime, e quando interagiscono con altre particelle presenti nell’atmosfera emettono fotoni energetici, ossia i lampi gamma.

Insomma, magari continueremo a chiamarli “lampi di caldo“, ma di certo basta spostare il naso solo un poco più in là per fare scoperte davvero stupefacenti.

Luca Angelini

Lampi e fulmini: non sono la stessa cosa

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