Dopo la lunga estate appena trascorsa i mari racchiudono ancora la grande quantità di calore accumulato; questo perchè l’acqua ha una inerzia termica molto elevata e, se per riscaldarne il volume occorre quattro volte l’energia necessaria a riscaldare l’equivalente superficie di terraferma, servono poi diversi mesi per tornare allo stato iniziale. Oltretutto attualmente le temperature superficiali dei nostri mari sono quasi tutte al di sopra della media, anche se di poco. e oscillano tra i 23°C del mar Ligure e i 28°C del Tirreno meridionale e dello Ionio.
Questo surplus di calore rimane dunque intrappolato nell’acqua e viene rilasciato lentamente nel corso dell’autunno. Se però transita una perturbazione con forti venti, questo processo di rilascio del calore accelera. Il calore sottratto all’acqua dal vento viene ripescato dall’atmosfera che lo utilizzata sotto forma di energia cinetica, quella che costruisce le nuvole.

Molta energia in gioco significa perturbazioni che si rinforzano, vale a dire maggior probabilità di assistere a fenomeni piovosi intensi. Attenzione, stiamo solo parlando di “probabilità“, di statistica. La sinottica poi potrebbe riservarci diverse varianti tali da farci trascorrere un autunno del tutto normale, almeno sino al passaggio della prima perturbazione…
Luca Angelini
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