Un passo avanti e due indietro; è quello cui ci ha abituati negli ultimi anni la stagione fredda (e “fredda” è un eufemismo). In buona sostanza, in conseguenza al nuovo sottofondo climatico in atto, possiamo contare molti inverni del tutto anonimi e l’eccezione di un inverno coi fiocchi una volta ogni molti anni. Questo dovrebbe ormai avere insegnato a chi tratta la materia che le ipotesi di freddo e gelo calcolate dai modelli numerici a lungo e lunghissimo termine lasciano il tempo che trovano, se non addirittura peggio.
Questo vale anche per l’attuale situazione, dove persino con un anticiclone anomalo come quello scandinavo siamo riusciti ad incamerare un po’ di aria fredda. Ora, uscendo dalle 48 ore di super tepore che ci ha assaliti dal nord Africa, verremo lambiti da un nocciolo di aria più fredda che però ha nel frattempo perso molti pezzi per strada. Intanto al di là dell’Atlantico si nota una accelerazione delle correnti portanti da ovest in uscita dal nord America, il che provocherà il distacco di un vortice isolato al largo delle coste occidentali europee.
Le conseguenze saranno probabilmente le solite: piatto della bilancia che scende con aria fredda al largo del Portogallo e piatto della bilancia che sale con aria mite che risale sul Mediterraneo centro occidentale. Ecco allora lo scenario che sembra aver buon credito per il Ponte di Ognissanti, il quale pare trascorrerà all’insegna di un tempo complessivamente soleggiato e con temperature al di sopra della norma, anche se non di molto. Nasce l’incognita nebbia (ma questo lo vedremo a suo tempo) che potrebbe insorgere come sovente in queste situazioni e in questo periodo dell’anno sulle zone pianeggianti, specie quelle del nord, dove il clima continentale potrebbe dar parvenza di un autunno più convinto.
Naturalmente dovremo confermare tutto questo: intanto vi propongo un video di approfondimento invitandovi ad appuntarvi Meteobook tra i preferiti, così da avere in automatico tutte le ultimissime news.
Luca Angelini