Lo spettro di un secondo non inverno consecutivo serpeggia malandrino tra i pensieri di chi segue la meteo, ancor prima che l’inverno cominci. Ebbene lungi da noi arrivare a tali improponibili conclusioni, cerchiamo di capire con poche parole ma tanta sostanza, cosa accadrà nella prima settimana di dicembre.
Perchè proprio quel periodo? Essenzialmente per farvi capire, cari lettori, i motivi per i quali l’ondata di freddo e neve imbastita sul web da alcuni siti di divulgazione meteorologica finirà, come si suol dire, a “taralucci e vino”.
Detta così sembra che l’aria fredda proprio non arriverà e invece sarà esattamente il contrario: l’aria fredda arriverà ma, dato il profilo termico attuale, generosamente superiore alla media del periodo (mediamente 5-6°C) non farà altro che riportare una parvenza di normalità climatica sul nostro Paese dove, fino a prova contraria, vige ancora l’autunno. Ma allora perchè in rete sono state divulgate notizie false e tendenziose?
L’errore di chi ha osato: in realtà l’errore soggettivo commesso da chi si è buttato nello scoop, magari in buona fede, pensando di far rete a porta vuota, ma dimostrando ben poca esperienza, è stato quello di considerare solo le corse deterministiche dei modelli, in particolare del modello americano GFS. Data l’instabilità fisica intrinseca dell’aria fredda, l’approccio più corretto, l’unico possibile a mio avviso, sarebbe dovuto essere quello d‘ensemble, ovvero quello probabilistico, che avrebbe già ridimensionato le carte in tavola.
L’errore numerico dei modelli: c’è però anche un errore oggettivo. Anche considerando gli attrattori d’ensemble, ovvero anche dando credito agli scenari più numerosi (quindi più probabili) nel mazzo offerto dalle corse parallele dei relativi modelli numerici, si sarebbe potuti cadere nel tranello di considerare sorgente dell’aria fredda l’alta pressione scandinava, a ponte con quella russa. E invece l’alta pressione delle Azzorre, decapitata sul nascere dalla ripresa del Getto Polare in uscita dal nord America, finirà per terminare la sua corsa sulle Isole Britanniche.
Ergo, anzichè avvettarci aria artica continentalizzata (origine Mar Glaciale Artico, successivo scorrimento sull’est Europa via Russia, est gelido, figura qui a fianco) l’alta pressione britannica ci invierà aria polare continentale, decisamente meno fredda, perchè prelevata a latitudini intorno ai 60°N. Sull’Italia questo flusso, verrà oltretutto ancora in parte miscelato dallo Scirocco nord-africano entrante nella depressione iberica, che nel frattempo avrà preso casa sui mari italiani
Potete ben capire che l’evento gelido paventato era già fuori discussione in partenza e noi, nel nostri piccolo, vi abbiamo messo in guardia fin dall’inizio. Ora dunque, archiviata questa fantomatica ondata di gelo, concentriamoci su un salutare rientro in media termica. Dopo questo primo passo, e soltanto dopo, potremo analizzare gli scenari futuri con un occhio più invernale, ben consapevoli però che l’inverno sul Mediterraneo è ancora tutto da costruire.
Luca Angelini
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