Vi fermo subito: non crediate che mi sia convertito allo scoop meteorologico, non ho sostituito le carte relative ai modelli di previsione con la palla di vetro, ma ho voluto prendere in esame le risultanze dell’elaborato numerico in uso all’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima, il cosiddetto CNR-ISAC. Non vedremo quindi cartine colorate o, peggio ancora simboletti simili a fumetti per bambini, ma grafici probabilistici con relativi livelli di attendibilità.
Prendiamo ad esempio la figura riportata in alto: si tratta di un grafico che indica in via probabilistica, la possibilità di pioggia in Italia. La scala indica i possibili accumuli d’acqua in millimetri, mentre i segmenti rossi verticali rappresentano il rispettivo livello di confidenza (più chiaramente di “affidabilità”) di quanto rappresentato e in particolare: più il segmento è lungo e maggiore è l’incertezza. La linea blu invece indica la media statistica della stessa grandezza, in questo caso la piovosità media della prima decade di maggio.
Cosa si nota dunque? L’elemento sul quale vorrei invitarvi a porre la vostra attenzione è quel picco di precipitazioni atteso tra il 7 e il 12 maggio, con apice massimo intorno a lunedì 9 maggio. Il dato si riferisce a tutta l’Italia, dove pertanto la prossima settimana pare delinearsi piuttosto piovosa la maggior parte delle regioni, se non che, andando ad analizzare il secondo grafico qui a fianco, si aggiungono altri utili elementi di prognosi.
Si tratta in questo caso della temperatura media prevista alla superficie isobarica di 850hPa, che per convenzione corrisponde a circa 1.500 metri. Ebbene si nota che, proprio in corrispondenza della fase più piovosa, si accosta anche un rialzo delle temperature. Come è possibile?
Può essere possibile solo con l’afflusso di aria calda dai quadranti meridionali. In questo caso, mettendoci un pizzico di intuizione, si può ben immaginare che con questo tipo di correnti, le regioni maggiormente interessate dalle piogge saranno con tutta probabilità quelle centro-settentrionali, mentre quelle meridionali, che comunque avranno anch’esse a che fare con tempo instabile e a tratti anche piovoso, verranno però interessate soprattutto dal flusso mite di probabile origine nord-africana.
Sembra riproporsi così lo scenario visto ad aprile, con una fase mite condotta dalle correnti nord-africane, ma inserite in un contesto ciclonico. Dunque, si andrà verso la seconda settimana del mese con tempo in peggioramento a partire dal domenica 8 ma che, pur se in complesso abbastanza piovoso, sarà anche piuttosto mite. In fondo è quello che avevamo anticipato per altra via in questa analisi video.
Non ci rimane ora che attendere l’aggancio di questo quadro da parte dei modelli cosiddetti “deterministici”, quelli che utilizziamo ogni giorno per le previsioni a breve scadenza. e capire se davvero per quei giorni sarà necessario l’ombrello.
Luca Angelini
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