
Il vortice polare, ossia la circolazione antioraria che sovrasta l’area artica, ruota a gran velocità. Nelle ultime settimane questa circolazione, che a inizio inverno si era limitata alle quote stratosferiche, rimanendo dunque al di sopra dell’area dove si sviluppano la maggior parte dei fenomeni meteorologici, si è trasmessa fino al livello del mare. Risultato: forte accelerazione dei venti alle alte latitudini per via della notevole differenza di temperatura, e quindi anche di pressione, con il resto dell’emisfero.
In concreto, questo stato di cose depone per una maggior frequenza delle figure anticiclone sui settori meridionali europei e le basse pressioni, a volte con connotati tempestosi, a scorrere sul centro-nord del Continente. In questo contesto quindi sull’Italia avremo sempre prevalenza di alte pressioni ma con la possibilità di qualche finestra di tempo più incerto in corrispondenza del transito di qualche fugace perturbazione. Insomma: tutto fuorché l’inverno propriamente detto così come lo conosciamo normalmente in questo periodo.
Approfondimenti: cosa è il Vortice Polare e come può influire sul tempo di casa nostra
Luca Angelini
