
Tempo in peggioramento, arriva la pioggia… Si, ma la pioggia non viene per disturbare bensì per alleviare le condizioni di siccità che affliggono diverse regioni d’Italia da settimane se non addirittura mesi. Dunque è corretto parlare di “maltempo“? Dal punto di vista formale, ossia del linguaggio usato dagli organi di informazione, la terminologia correntemente utilizzata in effetti identifica il maltempo, ovvero il tempo perturbato (cioè disturbato) con le condizioni del tempo che portano pioggia e vento. In altre parole, qualsiasi fenomeno meteorologico che in qualche modo altera od ostacola le nostre attività quotidiane viene definito maltempo.
In realtà però le cose non stanno sempre così. La pioggia non può essere considerata un disturbo se si presta a rifornire le falde dimezzate dalla siccità; la pioggia non può essere considerata maltempo quando la sua azione benefica crea sollievo alla vegetazione stremata da mesi di tempo secco. Così anche la neve primaverile in montagna, indispensabile quale riserva idrica in vista della prossima estate. Allo stesso modo anche il vento non può essere considerato un disturbo se contribuisce, per esempio, a ripulire l’aria dagli inquinanti. Siamo consapevoli che in Italia la cultura meteorologica è pari a zero, e dunque cambiare il linguaggio colloquiale sarebbe un’operazione pressoché impossibile, tuttavia sarebbe certamente opportuno iniziare a lavorarci su, in modo tale da far distinguere alla gente che può esistere un maltempo con il sole e un bel tempo con la pioggia.
Luca Angelini
