Previsioni meteo, quando si può osare e quando no

Le previsioni meteorologiche non sono tutte uguali, come non sono tutti competenti coloro che le mettono in circolazione. Su questo sito web, che procede seguendo tutti i passaggi della normale filiera previsionale, spesso sottolineiamo che – per cause legate alle difficoltà di calcolo e alla componente impredicibile dell’atmosfera – la gittata di una tendenza a medio termine non può superare i 7-10 giorni, mentre per una previsione in dettaglio il limite scende a 3-4 giorni.

Tutto giusto naturalmente, tuttavia bisogna aggiungere che, proprio quella porzione impredicibile dell’atmosfera, non è fissa ma varia da situazione a situazione e incide quindi in modo variabile sull’esito delle analisi e quindi anche sulle nostre previsioni. Ci sono allora due casi opposti da tenere a mente per rendersi conto di quanto sarà lecito aspettarsi dalle nostre previsioni..

  1. SITUAZIONI DI BASSA AFFIDABILITA‘ : sono quelle che vedono ad esempio transito di correnti molto veloci, ad andamento irregolare, a stratificazione instabile, formazione e dissoluzione di minimi di pressione a piccola scala, inserimento di aria fredda, circolazioni cicloniche, situazioni temporalesche, condizioni di possibili nevicate a quote basse, che possono obbligarci a contenere la gittata previsionale addirittura a non più di 1-2 giorni, risultando comunque affette, anche fino all’ultimo momento, da una bassa affidabilità di fondo, da una inevitabile imprecisione generale.
  2. SITUAZIONI DI BUONA AFFIDABILITA‘: sono invece quelle condizionate da vasti e duraturi campi di alta pressione, invasioni di aria calda in quota, che ci possono consentire di allungare o sguardo anche a 10-15 giorni. La maggior stabilità (atmosferica e numerica…) di queste situazioni, unitamente alla loro maggiore vastità sul campo di analisi (alle nostre latitudini) permette quindi di produrre previsioni più accurate ed affidabili anche con più giorni di anticipo.

Quindi, quando consultiamo le previsioni meteo, o se addirittura volessimo cimentarci a produrle in modalità “fai da te”, dobbiamo attenerci a queste semplici regole. Tale comportamento ci aiuterà a calibrare correttamente le aspettative previsionali, eviterà di esporci ad errori di interpretazione dei bollettini e impedirà di cadere nel tranello delle fake news e dei millantatori con la palla di cristallo che, nonostante gli sforzi profusi, non riusciranno mai a far meglio della scienza.

Luca Angelini