
Le consistenti precipitazioni che hanno interessato di recente le nostre aree alpine hanno lasciato il segno, anche in quota. Al di sopra dei 3.500 metri quelle precipitazioni si sono manifestate sempre a carattere nevoso e hanno quindi ricoperto i nostri ghiacciai di uno spessore piuttosto consistente in relazione al periodo, anche fino a 30-50 centimetri. Questa coperta di neve fresca, oltre ad espletare una funzione isolante, rallenta la fusione del ghiaccio sottostante e contribuisce a mantenere bassa la temperatura del ghiacciaio stesso, anche grazie all’effetto albedo. Lo zero termico infatti sta oscillando tra i 3.400 metri durante la notte e i 3.900 durante il giorno. Ma quanto durerà questa situazione favorevole? Probabilmente sino all’inizio della prossima settimana, prima di lasciar spazio ad una generale scaldata a partire da martedì 10-mercoledì 11 agosto, con conseguenze ancora tutte da valutare.
Luca Angelini
